Tonight... we are young!, Naruto (rosso - AU)

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view post Posted on 9/1/2015, 19:53
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Tonight... we are young!



Le grida gioiose dei bambini, il ronzare delle api, il suono dell’acqua mossa continuamente dai tuffi, la musica commerciale emessa dagli altoparlanti con i disturbi di fondo… la famiglia Uchiha era appena approdata alla piscina pubblica di Konoha!
Itachi, sereno, con un grosso asciugamano in spalla ed un borsone accanto a sé, teneva la mano della fidanzata, Elisa, che aveva posato sulla testa i grossi occhiali da sole ed aveva allacciato attorno al corpo un telone estivo, mentre il piccolo Shisui, sulla sua schiena, rideva, splendente come un raggio di sole, tirando le ciocche appuntite della chioma corvina di Sas’ke, il quale era il solo ad avere un’espressione corrucciata in volto, con la tracolla sulla spalla. Tutta colpa di quel dannato fratello maggiore che si ritrovava.
“Santo”, lo chiamavano… tzé, ma dove?! “Facciamo famiglia, otouto, non stiamo mai insieme!”.
Idiota lui che aveva creduto sarebbero stati soli, senza cognate o nipoti tra i piedi.
Alla fine, rifletté il minore, era tutta colpa della ragazza. Lanciò un’occhiata di puro odio alla causa idi quella disgrazia e lei, sentendosi osservata, si voltò a guardare l’altro. Ghignò, mentre un tic cominciava a nascerle nell’occhio. Ma cosa voleva?!
Lo fulminò con le iridi grigio tempesta, la tensione era palpabile, i fulmini saettavano tra i loro volti…
«Ohi, Sas’ke!» esclamò una voce allegra e gioviale, seguita dal sonoro rumore di una manata. L’Uchiha si girò, simile ad uno zombie, verso il ragazzo dietro di lui, digrignando i denti e sbuffando dalle narici come un toro.
«Naruto…» quasi una domanda, intrisa di furore. «Cosa diavolo ci fai qui?».
Il biondino ignorò la malcelata minaccia nella parole del compagno di squadra, e con noncuranza gli mise un braccio attorno alle spalle, continuando a camminare, mentre padre, madre e figlio li seguivano soffocando le risa.
«Beh, Elisa-chan aveva invitato me e Sakura-chan, e abbiamo pensato che sarebbe stato divertente passare il pomeriggio insieme!» spigò mentre l’Uchiha elaborava quelle informazioni.
«S-Sakura?» ne chiese conferma, con una quasi indistinguibile nota di panico nella voce.
«Uhn!»
“Ti prego, tutto ma non…”
«Sas’ke-kuun~ ».
Ti odio”.
Sakura correva nella loro direzione, salutandoli con la mano, la borda estiva di plastica fuxia semitrasparente appesa e sventolante al suo fianco.
«Sakura-chan!» esultò Elisa al vedere la ragazza, dando Shisui al fidanzato ed abbracciando l’amica.
«Ciao Eli!» ricambiò Haruno, dandole un bacio sulla guancia, per poi sorridere in direzione dei compagni e notando infine il bimbo.
«E’ cresciuto tantissimo!» squittì deliziata, prendendolo dalle braccia di Itachi stringendolo a sé.
«Ciao, Shi-chan!».
«Ciao Sakura-bacchan!»
replicò il piccolo, mentre i genitori osservavano il figlio con sguardo amorevole.
«Posso tenerlo io?» domandò la rosa, ed Elisa acconsentì senza problemi.
Poi Naruto, che evidentemente aveva taciuto troppo a lungo, s’intromise entusiasmando gli altri: «Yessha! Visto che ci siamo tutti, possiamo finalmente iniziare a divertirci’ttebayo!».
Depositati rapidamente i propri effetti personali negli armadietti ed afferrati teloni e stuoie, si diressero al parco del complesso acquatico, sistemandosi sotto le fronde di un albero in cima alla collinetta del parco.
Le ragazze spalmarono la crema agli Uchiha, discutendo delle ultime novità e seppur le loro vittime appartenessero alla stessa famiglia, avevano reazioni profondamente riverse: Itachi controllava sereno il biondino che ricopriva Shisui di protezione solare, mentre Sas’ke, tenendo le braccia incrociate, pareva non desiderare altro che ammazzare tutti o scomparire seduta stante.
Naruto fremeva, non vedendo l’ora di tuffarsi, e continuava ad incitare gli altri a sveltirsi.
Quando anche Sakura ed Elisa furono cosparse di abbronzante, raggiunsero le docce: la nuova Uchiha e Naruto scambiatisi un’occhiata d’intesa, diedero una spinta a Sas’ke, spedendolo dritto sotto il getto gelato. Il moretto, dapprima sorpreso, si richiuse immediatamente a riccio, togliendosi rapidamente dall’acqua e fulminando i colpevoli che se la ridevano della grossa.
Una volta che ebbero raggiunto tutti il solarium con le vasche, Naruto, senza nemmeno vasare agli altri, prese la rincorsa e si lanciò in acqua, con un tuffo a bomba, schizzando spruzzi ovunque.
Subito il fischietto del bagnino si fece sentire, ed il biondino ascoltò irritato il richiamo dell’uomo, rivolgendogli un’occhiataccia.
Nel frattempo Shisui, vedendo Naruto, cominciava a smaniare di entrare, così Itachi, saluto sul trampolino, spaccò la superficie dell’acqua con un elegante tuffo a stile e riemerse qualche metro più avanti, la lunga chioma corvina liscia e lucidissima. Sorrise all’indirizzo della fidanzata e lei, prendendo il figlio dalle braccia dell’amica, lo lanciò con cautela nell’acqua. Il suo gridolino esultante mise di buonumore tutti, mentre anch’egli entrava in vasca. Con un paio di bracciate Itachi lo raggiunse e tenendolo, cominciò a farlo giocare.
Con la coda dell’occhio Elisa vide Sakura andare a stendersi su una sdraio, pronta ad una tintarella, e poi notò il cognato, che cercava di stare più lontano possibile dal bordo di quella diavoleria. Ghignando, lo raggiunse, cercando di convincerlo ad unirsi a loro.
«Sas’ke, dai, fai un tuffo!».
«Ma non ci penso nemmeno!».

Intanto però la ragazza stava riuscendo a trascinarselo dietro, sfruttando il pavimento bagnato del solarium che non faceva ben aderire le ciabattine al suolo.
Il panico negli occhi del giovane Uchiha si rifletteva nello sguardo furbo della cognata, che non intendeva demordere.
Ad un certo punto però, lasciò il polso dell’altro, dandogli le spalle e tuffandosi anch’ella nella vasca. Sas’ke ne osservò confuso la sagoma nuotare sott’acqua per poi riemergere accanto al fidanzato, ignorandolo completamente.
Era uno scherzo…?”
Sollevato, il ragazzo fece per voltarsi, ma non fece in tempo a dar la schiena a resto della combriccola che sentì qualcuno urtarlo.
Gli parve di cadere al rallentatore, mentre cielo e terra si ribaltavano davanti a lui, e poi…
Splash!
Finì dritto tra Naruto ed il fratello, accolto dalle risate generali. Tornò in superficie poco dopo, sputacchiando l’acqua clorata e guardandosi intorno, inorridendo al vedere Sakura che tentava malamente di nascondere una risata, mentre sussurrava un “Ops!” ben poco convincente.
Non poté vederlo, ma le due ragazze si scambiarono un occhiolino divertito.


Restarono a spruzzarsi, scherzare e giocare un’oretta, ma siccome Sas’ke continuava a lamentarsi, alla fine decisero di accontentarlo, riuscendo comunque a farla passare per una loro idea.
«È pieno pomeriggio» aveva dichiarato Itachi. «Il sole non fa bene a Shisui, è meglio andare all’ombra e asciugarci un po’».
Così tutta la famiglia Uchiha più Naruto – la Haruno era ancora sdraiata ad abbronzarsi come una lucertola – tornò alla collinetta.
Il biondino iperattivo, però, aveva voglia di un gelato, quindi trascinandosi dietro l’amico si diresse al chiosco, con un sorriso sornione stampato in faccia.
Elisa li salutò con la mano, voltandosi poi a guardare il compagno sdraiato sulla schiena che guardava amorevolmente il loro bambino appisolato sulla pancia di lui con il pollice in bocca, mentre il padre gli accarezzava la testolina bruna.
Sentì quasi il cuore dilatarsi e si strinse al fidanzato, posando il capo sulla sua spalla e sospirando felice. Itachi si voltò nella sua direzione e le baciò una tempia, per poi sorridere a sua volta, il viso illuminato dai raggi del sole.
Elisa porse l’indice al piccolo, che lo strinse nella manina e mormorò nel sonno qualcosa che suonava come “kaachan”.


Passarono la mezzoretta seguente a rilassarsi, giocando con il piccolo Shisui e passeggiando per il parco.
Una volta tornati ai teloni vi trovarono gli altri tre biondo intento a parlare euforico di qualcosa, gesticolando ampiamente il moro seduto a braccia e gambe incrociate, digrignando i denti e cercando di ignorarlo, mentre pregava mentalmente in tutte le lingue che conosceva – e non erano poche - che tacesse una volta per tutte. Infine, la rosa, dopo averli raggiunti si era messa placidamente a leggere un libro. Sentendoli arrivare, strizzò un occhio nella loro direzione e allungò in braccio, dando un delicato schiaffo al braccio dell’Uzumaki, accennando col capo nella direzione degli Uchiha.
«Uhn?».
Naruto alzò il capo e balzò in piedi.
«Ma siete ancora qui? Basta poltrire, torniamo in acqua!».
Gli ex compagni si alzarono in piedi; Shisui corse da Sakura-bacchan, la quale lo prese in braccio e ridacchiò quando il piccolo le si abbarbicò addosso a mo’ di koala.
Mentre tornavano verso le vasche Naruto, illustrò ai nuovi venuti ciò che stava raccontando all’amico, tra l’interesse di Elisa e la consolazione del giovane Uchiha.
«… te lo giuro, era tremendo! Vicino a noi abbiamo visto questo vecchio bonzo, grosso così… » e con le braccia di segno un’enorme pancia invisibile sulla sua «… che dormiva, o almeno, sembrava stesse dormendo! Ad un certo punto ha infilato una mano nei mini slip che aveva addosso e… ha cominciato a ravanare! Dovevate vederlo!»
«Ahahah oddiooo!»
, rise la ragazza, immaginandosi la scena ed approfittandone per stuzzicare il cognato.
«E tu come fai a non riderne, eh?».
Sas’ke la fulminò con lo sguardo.
Per favore, pòrtatela via!».


L’acqua era fantastica. Shisui rideva come un matto, passando dalle braccia di Sakura, a quelle di Naruto, a quelle dei genitori.
Ad un certo punto Elisa ed Itachi si trovarono vicini e lei poté vedere l’espressione del compagno.
«Itachi, cosa c’è?»
Lui fece un cenno in direzione del bordo piscina e la ragazza, seguendo il suo sguardo, vide un bagnino che la fissava: classico ventisettenne, ultra palestrato con abbronzatura biscotto, perfettamente depilato, dal sorriso splendente, gli occhi intriganti, i capelli corvini spettinati al punto giusto ed un pacco niente male.
Al vederlo non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere.
«Pff… ahahah!».
Itachi la guardò stupefatto.
«Cosa c’è da ridere?!».
«Ma guardalo! Ahahah!»
. Cercò di calmarsi. «Ha degli slip minuscoli, rossi per di più, è ridicolo! Ahahah!».
L’Uchiha maggiore parve rincuorato e diede un bacio sulla guancia alla fidanzata.


Ad un certo punto Naruto, visto che Sas’ke era misteriosamente sparito, la sfidò ad una gara di tuffi (che gara alla fine non era) ed Elisa acconsentì.
Quando fu il suo turno, la ragazza, decise di uscire sensualmente, giusto per provocare un po’ il compagno. Arrampicandosi sulla scaletta si preoccupò che il costume le lasciare scoperto quel tanto che bastava del fondoschiena e che le gocce scivolassero lente lungo la pelle bagnata, mentre ancheggiava sui pioli di metallo, mettendo in mostra il proprio lato B.
A quella visione, allo stoico Uchiha si prosciugò la bocca, stordito, e con un0imorivvusa urgenza stretta nel costume.
“Piccola intrigante…”
Segui con lo sguardo affamato la ragazza camminare lungo il perimetro della vasca, come ignara di tutto, finché non la vide scivolare.
Scattò immediatamente verso il bordo, ma quando si rese conto che non era caduta, anzi, si trovava tra le braccia del bagnino che continuava a fissarla si pietrificò un attimo. Quello successivo la gelosia e la rabbia si erano già impossessati di lui.
Mentre faceva quel paio di bracciate per intimare al Don Giovanni di tenere le zampe a posto, lo udì tentare un approccio patetico, ma ugualmente irritante.
«Devi stare più attenta».
Si issò sulle grate di scolo, incenerendo con lo sguardo le mani del tipo che stavano toccando un po’ troppo.
«Sì, hai ragione» aveva replicato freddamente Elisa.
Itachi si fermò un istante ad ascoltare la fidanzata, ma ciò che udì poi gli fece prudere le mani per il fastidio ed il senso di colpa.
«Se fossi il tuo ragazzo non ti lascerei sola un istante».
Elisa era allibita ed il pervertito, approfittandone, le posò un palmo sulla natica per attirarla di più a sé.
Itachi a quel punto vide rosso. In due passi li aveva raggiunti, aveva afferrato saldamente il polso del mister e, stortandoglielo, lo spinse via, cingendo possessivamente la vita della compagna, fulminano il bagnino con le iridi furenti, scarlatte dall’ira. Poi si voltò verso la ragazza e guardandola intensamente negli occhi affermò, in modo che fosse udibile anche dall’altro: «Infatti non la lascerò mai più».
Qualcosa nelle sue parole parve innervosire il bagnino, il quale, pur restando a distanza, gli rispose a tono.
«Si è visto, per poco non si faceva male!».
Elisa sentì l’Uchiha irrigidirsi e l’incazzatura montò pure a lei.
Si sciolse dall’abbraccio del moro, ed avvicinandosi al lifeguard, gli tirò un sonoro ceffone sulla guancia abbronzata, incurante del dolore. Il colpo fu talmente forte che l’altro perse l’equilibrio e cadde sul pavimento bagnato del solarium.
«Shannaro!» gridò Sakura e con un’occhiatina d’intesa all’amica, tornò a giocare con Shisui insieme a Naruto.
Che stronzo hentai!”, pensò lei guardando male il farfallone, riportando quindi l’attenzione su Itachi: fissava altrove le sopracciglia corrugate.
«Itachi?» lo chiamò lei allarmata e finalmente il corvino reagì, intrecciando le proprie dita alle sue e portandola all’interno del complesso acquatico.
Una volta agli spogliatoi il ragazzo si arrestò, senza però dire alcunché.
Elisa quindi gli posò amorevolmente un palmo sul braccio, e cercando di catturare il suo sguardo riprovò, la preoccupazione crescente.
«Itachi, cos’hai?».
Sotto la pelle, la giovane sentì un fremito scuotere i muscoli del moro ed n istante dopo si ritrovò schiena al muro, con una mano di Itachi nei capelli umidi e l’altra stretta attorno i fianchi che la stringeva possessivamente. Le labbra dell’Uchiha si muovevano con decisione, disperazione e tormento, ed Elisa sapeva che cercava di ignorare i propri sentimenti, e invece, quando si separarono per riprendere fiato, la guardò dritto negli occhi, specchiando visi.
«Tu sei mia» proferì con convinzione, ad un centimetro dalla bocca di lei. Poi le sfiorò nuovamente le labbra con le proprie, con delicatezza ed aggiunse, in tono più pacato ma altrettanto ardente: «Solo mia».
Elisa arrossì, schiudendo la bocca, ma non distolse lo sguardo.
«Allora era per questo?».
Itachi scosse la testa, chinando il capo come in meditazione, per poi tornare a guardarla.
«Scusa». La ragazza non capiva. «Giuro che d’or’in poi starò sempre al tuo fianco» promise sicuro, e finalmente Elisa capì il perché di quel comportamento
Qualche anno prima Itachi se n’era andato senza dir niente a nessuno, né a lei, né al fratello, sparendo per più di 18 mesi nel nulla.
Elisa, incinta, era stata malissimo, sentendosi tradita, demoralizzata, finché un giorno non ricomparve, improvvisamente come l’aveva lasciata, stringendola in un abbraccio mozzafiato, conoscendo Shisui e spiegando che era tutta colpa della Yakuza.
«La mafia giapponese è sempre stata interessata al prestigio degli Uchiha» aveva spiegato. «Sapevo di essere nel loro mirino da mesi, da quando la società di famiglia ha cominciato ad assumere più importanza a livello internazionale, ma allora dovevo occuparmene da solo, senza temere per la vita di altri. Ma adesso è diverso, non voglio che la mia famiglia passi il resto della vita con il fiato sul collo»
Elisa lo aveva perdonato subito e Shisui lo adorava, per lei ormai era acqua passata, ma evidentemente Itachi ne risentiva ancora.
La ragazza allora sorrise, ed accarezzando la guancia del marito si sporse in avanti baciandolo piano, senza approfondire.
«Non hai niente da farti perdonare».
Il moro ebbe un altro fremito e di nuovo la sua bocca venne coperta da quella dell’altra. Il contatto, più intimo e voglioso, li accese ed Itachi strinse a sé la compagna, passandole le mani sulle spalle, la schiena, i fianchi, le natiche. Elisa dal canto suo saggiava il petto del fidanzato, scendendo fino a giungere al costume, abbassandolo con disinvoltura e sfiorandogli la pelle nascosta al di sotto con la punta delle dita.
«Eli… » sospirò il moro, ritornando subito a baciarla, intrecciando le loro lingue, mentre la sua razionalità andava scemando al sentire il suo membro vezzeggiato a quel modo.
Sfregava i palmi contro il corpo scivoloso della compagna, infastidito dalla stoffa sintetica e bagnata del suo bikini, decidendo infine di slacciarglielo. Le loro intimità si sfregarono, accompagnate dai loro ansimi, mentre Elisa, eccitata, allacciava una coscia ai fianchi del partner per poter sentire meglio la virilità dell’altro vicino alla sua entrata.
“Kami…”
Itachi la prese in braccio, tenendole saldamente le gambe, e muovendo il bacino, sfregandosi contro di lei. Aveva una tale voglia di sentirla, calda bagnata, tutta attorno a lui…
Elisa ansimava, si sentiva al limite, desiderava essere riempita, subito…! Percepiva la lingua del moro sul seno, sui capezzoli e non le importava di nient’altro.
«Ahh… Itachi… prendimi…!» lo pregò bramosa, mentre Itachi cercava di ragionare.
«Non… qui… » replicò ansante, imponendosi i mantenere il controllo ancora per un istante. Si spostò, le gambe tremanti, verso la porta di uno degli spogliatoi, la compagna ancora in braccio, chiudendola poi con un piede e rifiondandosi sulle labbra di lei, insaziabile.
«Itachi… cos’aspetti?...aaah!... » gemette, stuzzicata dalle dita e dall’erezione del compagno.
L’Uchiha allora spinse ed Elisa fu costretta a coprirsi la bocca con una mano per evitare che venissero i bagnanti a dare un’occhiata. Ansimava velocemente, il petto che si alzava ed abbassava e che non faceva che far eccitare ulteriormente il moro, il quale, vorace, baciava, succhiava e leccava ogni centimetro di pelle che riuscisse a raggiungere.
La ragazza, con le lacrime agli occhi per il piacere, sentiva scariche bollenti di pura lussuria scuoterla ogni volta che il pene di Itachi le sfiorava un punto erogeno, facilmente raggiungibile da quella posizione.
Le pareti di legno azzurro traballavano mentre Itachi aumentava il ritmo delle spinte, entrando sempre più a fondo…
«Kami Itachi… sì…!»
«Eli… ti voglio….!»

Chiamavano l’una il nome dell’altro, come in un’invocazione finché non raggiunsero il limite.
«Eli… sto per-…! Aaah....!» urlò Itachi, la voce rauca mentre veniva copiosamente e sentiva il membro inumidirsi anche dei liquidi di lei.
Infine cedette, tremando per l’orgasmo ed Elisa si ritrovò sdraiata sulla panchina dello spogliatoio, ansante e con lo sperma del compagno che le colava lungo le cosce, mentre Itachi si teneva appoggiato al muro con le mani e la testa, cercando di riprendere fiato. Poco a poco il respiro tornò normale e dopo aver inumidito le labbra secche ed ingoiato a vuoto aprì gli occhi, incontrando le iridi argentee e radiose della fidanzata.
La ragazza, il sorriso che andava da una parte all’altre del viso, si tirò a sedere ed allacciò le braccia al collo del ragazzo, baciandolo un’ennesima volta.
«Aishiteru»
«Watashimo»



Vi prego, fatelo smettere!
Sas’ke aveva perso ogni speranza di uscirne vivo. L’avevano riagguantato mentre cercava di svignarsela e adesso si ritrovava ancora una volta con l’acqua al petto – o meglio, alla gola – e la testa dolorante: Naruto stava parlando con Sakura, sulla destra, noncurante del fatto che dall’altro lato quel demonio di Shiui, arrampicatosi sulla schiena del biondo, continuava a tirargli le ciocche di capelli ridendo come un pazzo e non poteva neppure scappare visto che Haruno gli stava tenendo saldamente il braccio.
Ad un certo punto Naruto alzò lo sguardo e vide Itachi ed Elisa venire verso di loro, mano nella mano, scambiandosi un’occhiata complice con Elisa ed ammiccando a Sas’ke col nipote. Lei gli fece l’occhiolino e poi, insieme al fidanzato, rientrò in acqua.
Lei andò da Sakura mentre il moro riprese Shisui dalla schiena di Uzumaki, dandogli un bacio in fronte e guardando con superiorità il minore, giusto per provocarlo un po’.
Naa, è finito il divertimento”, pensò Naruto dal momento che l’Uchiha maggiore aveva ripreso il figlio. Poi gli venne un’idea.
Sgusciò al fianco di Elisa e mettendole un bacio attorno alle spalle, trillò: «Certo che ce ne avete messo di tempo!» osservò malizioso scoppiando a ridere.
La ragazza stava già per replicare quando si udì un tonfo sordo ed il secondo successivo il biondino si stava massaggiando la parte lesa della testa con un broncio stampato in faccia.
Era stato talmente improvviso che nessuno aveva visto Sakura muoversi, ma era inequivocabile che fosse stata lei visto come agitava minacciosa il pugno, digrignava i denti e lanciava fulmini dagli occhi smeraldini.
«Naruto…» ed il suo tono suonava tremendamente minaccioso « … queste non sono cose da dire! Shannarooo!»



おわり~
 
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