The Legacy of Uchiha Clan - Scorching Summer, Naruto (rosso)

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Kasra;
icon13  view post Posted on 9/1/2015, 19:56 by: Kasra;
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The Legacy of Uchiha Clan
- Scorching Summer -




Itachi era appena uscito dalla doccia, un asciugamano striminzito legato in vita e un altro che stava sfregando contro la lunga chioma corvina. Pigre gocce d'acqua scivolavano lente lungo il suo torace, accarezzandogli l'addome, per poi andare ad insinuarsi oltre le pieghe di quel panno di spugna.
Avanzò lungo il corridoio fino a giungere nel salottino. Era piena estate e Itachi decise di tenere i capelli umidi per rinfrescarsi un po'. Gettò con elegante noncuranza l'asciugamano sul divano e si avvicinò alla ragazza che stava seduta sulla sedia di fronte a lui, dandogli le spalle. Probabilmente cercava di rinfrescarsi col piccolo ventilatore posato sul bancone della cucina. Le avvolse le braccia attorno alle spalle e al collo e avvicinò le labbra all'orecchio di lei.
«Dio, che caldo che fa oggi ... ».
Ciò detto, le leccò sensualmente il guscio di pelle, mordicchiandole leggermente il lobo. La ragazza sentì un brivido lungo la schiena e si voltò verso l'amante.
«Sai, Itachi ... secondo me fa davvero troppo caldo ... ».
La ragazza dunque afferrò i lembi di quel misero quanto insignificante asciugamano bianco ed umido che serviva a tutto meno che coprire il corpo del giovane e lo slacciò con disinvoltura, per poi sfilarsi l'abitino di cotone leggero e trasparente, che indossava senza neppure il reggiseno talmente quel luglio era afoso. Itachi le pizzicò i fianchi e lei scattò: si fiondò subito sulle sue labbra, affamata, accaldata, cercava solo di trovare una qualche frescura, che di sicuro non avrebbe potuto trovare nel corpo invitante, prestante e decisamente perfetto di Itachi. La sua lingua cercava senza sosta quella di lui che d'altro canto, pareva non desiderasse altro che rincorrere quella della ragazza, trovare sollievo in qualche modo, perché Dio! quella erezione era davvero fastidiosa.
«Elisa ... », ingoiò a vuoto, in un attimo di pausa in cui le fameliche labbra di lei non gli stavano divorando le proprie. Quella ragazza era un concentrato di desiderio e malizia, ogni santa volta che la vedeva l'unica cosa a cui pensava era: adesso, non intendo aspettare altro.
L’afferrò in vita e la sospinse verso la parete, senza indugio, mentre lei si sfilava le mutandine in fretta. Itachi le sollevò una gamba, mentre le braccia di lei gli avvolgevano il collo e continuavano a baciarsi come se la bocca dell'altro fosse diventata la propria aria. Il cazzo di Itachi continuava a sfregare contro la femminilità di lei, l'Uchiha avrebbe solo voluto spingersi e fare sesso con Elisa per tutto il giorno e la notte, da quanto si sentiva eccitato.
«Itachi ... che diavolo stai aspettando ... ? Aaaah ... ».
La voce di Elisa lo stordiva. Voleva sentirla ancora, così scese con le labbra sul collo di lei, succhiando e leccando ogni lembo di pelle che riusciva a raggiungere. Avrebbe voluto dedicarsi anche ai seni ma non vi arrivava, così rimediò con le dita, che presero a stuzzicarle i capezzoli.
«Aaaah .... Itachi ... ti voglio ..... or-a ....aaaaah! .... ».
Aveva i suoi ansimi nelle orecchie, non ne poteva più. Afferrò il suo membro pulsante e anche già umido, le sollevò ulteriormente la gamba e la penetrò.
«Aaaaaaaaaaaahh!!!!!!», il gemito fu un coro di lussuria. I respiri dei due amanti erano frettolosi, bisognosi e Itachi non si fermò neppure per farla abituare, tanto la desiderava. Nonostante la posizione scomoda cominciò a spingere, mentre la ragazza gli andava incontro mordendo le labbra di lui ora forte, ora piano, non riuscendo a baciarlo come desiderava per il bisogno di gemere quanto più forte riusciva. Itachi dal canto suo affondava senza sosta, il chackra che spontaneamente si incanalava nei fianchi per potenziare le sue spinte. Non voleva solo fare l’amore con lei, voleva assaporarla, averla completamente ... sentiva che quel piacere non era abbastanza ... si spinse con ancora più forza, mentre Elisa ansimava eccitata, incitando l'amante. Provava esattamente lo stesso, quella posizione non riusciva a soddisfarla pienamente.
«Eli ... fammi venire ... non ne posso più ... ».
Itachi uscì a malincuore, il membro più pulsante che mai, arrossato, teso all'inverosimile. Elisa subito si abbassò prendendolo in bocca e cominciando a succhiarlo con vigore, col palato e con le guance, leccandolo per quanto riusciva, finché non sentì l'orgasmo di lui esploderle in bocca, cogliendola di sorpresa. Ingoiò tutto, tirandosi a sedere ed asciugandosi un angolo della bocca con il dorso del braccio.

Itachi la recuperò al volo, non avendo ancora finito e la trascinò in camera da letto, facendola sdraiare subito e baciandola ardentemente. Le lingue e i denti si scontrarono con violenza, mentre lei subito rigettava le gambe attorno al bacino di Itachi che si rispinse nella sua femminilità senza esitazione, ricominciando quell'amplesso non ancora terminato. Itachi non riusciva a capire più niente, il suo corpo agiva da solo. Lasciò le labbra di lei per scendere sul suo collo e poi finalmente raggiungere i seni, che succhiò, per poi mordicchiarle i capezzoli. La sentiva inappagata, sapeva che come lui anche Elisa desiderava qualcosa su cui poter sfogare il suo piacere. Le porse un paio di dita da sostituire momentaneamente alla propria lingua e lei subito cominciò a succhiarle e morderle a seconda della spinta. Non sapeva neppure più quando Itachi aveva cominciato a centrare il suo punto erogeno, forse fin dall'inizio, ma non ci stava facendo caso.
«Itachi ... più forte, più forte!!! .... aaaaaah!!!».
Si sentiva così potente e così debole in queste situazioni!! Itachi sapeva esattamente dove colpirla, cosa fare, per farla uscire di testa. Quel giorno però si sentiva talmente vogliosa e accaldata che non riusciva a raggiungere il culmine. Sapeva solo che voleva Itachi, lo desiderava con ogni fibra del suo essere, voleva essere presa da lui in tutti i modi possibili e sapeva anche che avrebbe permesso all'Uchiha di farle qualsiasi cosa. Il moro da parte sua non poteva che dedicarsi a quel corpo senza fermarsi, con quella ragazza che si coordinava perfettamente ai suoi desideri e alle sue voglie.
"Dannato caldo!”, pensò. Sarebbe già venuto non fosse stato per quel dettaglio, per l'insaziabilità di entrambi e per il piacere provato. Si sentiva quasi un animale tanto erano il desiderio e la bramosia che lo stordivano. Uscì per l'ennesima volta da quel corpo che sapeva non avrebbe scambiato con nessun altro e la fece inginocchiare di spalle. Non la penetrò dalle natiche sode e lisce, ma al buco solito e scivolò dentro con velocità e precisione.
Solo gemiti popolavano quell'afosa giornata di luglio. Il letto sfatto era madido di sudore, bagnato per i liquidi che gocciolavano dalle intimità dei due amanti per il piacere. Ad un certo punto in entrambi scattò qualcosa e l'amplesso raggiunse l'apice.
«Aaaaahhh!!! Eli!!! Sto per .....».
«Anch'io!!!! .... aaaaahhh!!!».
E l'orgasmo esplose in entrambi. I due amanti erano certi che quella era stata la volta più bisognosa che avessero mai vissuto. Ricaddero ansanti sul materasso svuotati e anche la calura, con l'approssimarsi della sera, portò un leggero venticello ristoratore.

Si sentivano privi di forze, come svuotati, il respiro fuori controllo. Si guardarono negli occhi, esausti ed esaltati e Itachi le diede un bacio sulla fronte.
«Koishiteru. Non so mai come esprimerlo abbastanza bene, una parola mi sembra così scontata».
Lei scosse la testa e lo abbracciò. «Grazie».
Da quando si erano incontrati la prima volta era una specie di rituale. Ecco, in quel momento c'era davvero molta pace. Rimasero sul letto abbracciati per minuti incalcolabili finché Itachi non udì dei passi avvicinarsi e la voce del fratello di lei che tornava ed annunciava la sua presenza.
«Tadaima!».


おわり~




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